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Giornata mondiale della voce: Disfonia e Osteopatia

Immagine del redattore: Valeria MilanesioValeria Milanesio

Aggiornamento: 3 mag 2020

Oggi, 16 aprile, si celebra la Giornata Mondiale della Voce, evento creato per prendere coscienza dell’enorme importanza della voce nella vita quotidiana di ogni persona e, di conseguenza, portare attenzione alle corrette pratiche di prevenzione, formazione e riabilitazione vocale. Uno degli obiettivi è quello di educare tutti i lavoratori che sfruttano la voce per la loro professione a prendersene cura e a riconoscere quando vi sia la necessità di rivolgersi a un terapeuta, per evitare l’aggravarsi dei sintomi.

Uno dei disturbi foniatrici più frequenti è senza dubbio la disfonia, cioè l’alterazione di una o più caratteristiche del segnale vocale, ovvero la qualità, l’altezza e l’intensità; questo disturbo comporta uno sforzo vocale tale da compromettere la comunicazione.


Circa il 30% della popolazione generale manifesta una disfonia nel corso della vita; se si esaminano le categorie più a rischio (insegnanti, istruttori, avvocati, venditori) la percentuale arriva fino al 58%.

In termini economici, i costi sociali sono stimati intorno ai 2.5 miliardi di dollari l’anno (1, 2).

Una valutazione foniatrica può definire la causa della disfonia e quindi il tipo di trattamento necessario: l’eziologia può essere organica (una lesione delle corde vocali, un’alterazione neurologica), psicogena, iatrogena (conseguenza di un’operazione chirurgica a livello del collo, o di un’intubazione prolungata) o muscolare (in questo caso si parla di disfonia muscolotensiva).


Quest’ultima è di particolare interesse in ambito osteopatico, in quanto rappresenta un disturbo di tipo funzionale: in assenza di patologie della laringe il paziente lamenta affaticamento dopo o durante la fonazione, sente la sua voce divenire gracchiante, stridula o sforzata, può arrivare ad avere dolore nella zona della laringe alla palpazione, o durante la deglutizione (3, 4, 5). I sintomi si manifestano in seguito all’affaticamento eccessivo della laringe legato all’abuso vocale e all'uso di meccanismi fonatori scorretti, molto frequenti in coloro che fanno un uso prolungato della voce senza aver ricevuto una adeguata formazione in questa direzione. Questa situazione porta il soggetto ad arruolare involontariamente, in aiuto della laringe, i muscoli della faringe, del collo, della mandibola, della lingua e del sistema respiratorio: la laringe è trazionata da questi muscoli in profondità e verso l’alto nel collo, modificando i rapporti tra le sue numerose componenti ossee e cartilaginee. La vibrazione delle corde vocali viene così compromessa, andando ad aumentare gli sforzi dell’organismo per mantenere accettabili il tono e la qualità della voce (6).


La disfonia muscolotensiva, come riportato sopra, non origina da una patologia delle corde vocali, ma può esserne causa: trascurare un disturbo funzionale in qualunque distretto corporeo può portare al manifestarsi di alterazioni organiche in quel distretto, ovvero alla patologia. Allo stesso modo, abusare di una voce disfonica, con il tempo, può contribuire alla comparsa di noduli, cisti o edemi delle corde vocali e infiammazione cronica (4).


L’osteopatia ha proprio il ruolo preventivo di evitare la degenerazione di una disfunzione osteopatica in patologia. Nel caso del paziente disfonico, ad esempio, l’osteopata può eseguire una valutazione globale e identificare i meccanismi compensatori messi in atto “al servizio” della voce (le tensioni cervicali, masticatorie e del cingolo scapolare accennate sopra), rieducare il gesto respiratorio diaframmatico trattando le eventuali disfunzioni che lo limitano, valutare e trattare tutte le strutture coinvolte nella produzione, nella risonanza e nell’articolazione del suono, nonché nella postura del collo e della faringe.


La ricerca scientifica in ambito vocale recentemente si è interessata alle terapie manuali, con risultati molto incoraggianti riguardo la fisioterapia, la manipolazione laringea effettuata da logopedisti e l’osteopatia (3, 7, 8): sebbene l’argomento possa essere ancora notevolmente approfondito, questi approcci si sono dimostrati in qualche modo utili ad affiancare la terapia logopedica, indicata come gold standard dalle linee guida internazionali (1).


Di seguito riporto i risultati ottenuti durante il mio progetto di tesi dal titolo “Il trattamento manipolativo osteopatico nei soggetti affetti da disfonia muscolotensiva: studio pilota randomizzato e controllato”. Il campione è stato suddiviso tramite sorteggio in un gruppo di studio (sottoposto al trattamento osteopatico) e un gruppo di controllo (sottoposto solo alla valutazione per monitorare l’andamento dei sintomi). La valutazione dei due gruppi è stata effettuata all’inizio e alla fine del progetto tramite due parametri, uno soggettivo e uno oggettivo. Il grafico a colonne descrive il punteggio medio ottenuto tramite il questionario Voice Handicap Index nei due gruppi: questo descrive la percezione soggettiva della disabilità vocale del paziente, più è alto il punteggio e più grave è la patologia.



I diversi grafici a radar sono il risultato dell’analisi della voce dei pazienti tramite il software MDVP (Multi-Dimensional Voice Program): in rosso è la soglia di normalità entro la quale si trovano le caratteristiche di una voce sana; in blu è il valore rilevato di tremore, soffio, rumore, alterazione di intensità e intonazione, interruzione della voce dei pazienti dello studio; a sinistra all’inizio del progetto e a destra alla fine.



Colgo l'occasione per ringraziare di cuore tutti i pazienti che hanno preso parte al progetto, rendendolo possibile.


Testo e grafici di Valeria Milanesio, Osteopata D.O. M.R.o.i.

Immagine di Andrea Cimmarusti, Osteopata D.O. M.R.o.i.


Bibliografia:

1. American Academy of ORL. Linee Guida per la Pratica Clinica: la Raucedine (disfonia). 2009.

2. Roy N. et al. Voice Disorders in the General Population: Prevalence, Risk Factors and Occupational Impact. Laryngoscope. 2005; 115(11): p. 1988-95.

3. Carey A. Tomlinson et al. Manual Therapy and Exercise in Patients With Muscle Tension Dysphonia. Physical Therapy. 2014; 94: p. 2-38.

4. Kenneth W. Altman et al. Current and Emerging Concepts in Muscle Tension Dysphonia: a 30-Months Review. Journal of Voice. 2004; 19(2): p. 261-267.

5. Soren Y. Lowell et al. Position of the Hyoid and Larynx in People With Muscle Tension Dysphonia. Laryngscope. 2012; 122: p. 370-377.

6. Seyyedeh Maryam Khoddami et al. The Assessment Methods of Laryngeal Muscle Activity in Muscle Tension Dysphonia: a Review. The Scientific World Journal. 2013; 2013: p. 1-6.

7. Nelson Roy et al. Manual Circumlaryngeal Therapy for Functional Dysphonia: An Evaluation of Short- and Long-Term Treatment Outcomes. Journal of Voice. 1997; 3: p. 321-331.

8. Sławomir Marszałek et al. Assessment of the Influence of Osteopathic Myofascial Techniques on Normalization of the Vocal Tract Functions in Patients with Occupational Dysphonia.International Journal of Occupational Medicine and Environmental Health. 2012; 25(3): p. 225-235.

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