Questa serie di post, individuati dall'hashtag #artiColazioni, ha l'obiettivo di avvicinare anche i "non addetti ai lavori" alla lettura di articoli scientifici. Questi ultimi devono rappresentare un mezzo di informazione non di nicchia, ma accessibile a chiunque abbia la curiosità di consultare le fonti del sapere scientifico. E allora che cosa c'è di meglio di un articolo a colazione?
![](https://static.wixstatic.com/media/eac062_a2917870281548ffb1a217bf6a82ac28~mv2.png/v1/fill/w_980,h_980,al_c,q_90,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/eac062_a2917870281548ffb1a217bf6a82ac28~mv2.png)
Forse da piccoli ci è stato raccontato che i neonati vengono depositati da una cicogna direttamente nella culla, o che i genitori li scovano un bel giorno sotto un cavolo: le storie per bambini sono certo fantasiose, ma talvolta la realtà è in grado di stupire più delle favole!
È impossibile non rimanere affascinati quando si assiste agli innumerevoli adattamenti e trasformazioni a cui va incontro il corpo femminile durante i nove mesi della gravidanza: ogni organo e ogni struttura viene modificata o spostata, per fare spazio al feto che cresce e per prepararsi alla sua nascita.
Ogni donna che stia vivendo o abbia vissuto questo straordinario periodo è consapevole dei disagi (o dei veri e propri dolori) che possono accompagnarlo e si chiede:
Che cosa si può fare? Si può andare dall’osteopata in gravidanza?
Il primo trimestre è notoriamente il più delicato: in questo periodo ha luogo l’organogenesi, ovvero la differenziazione delle cellule embrionali nei vari tessuti, e poi nei vari organi. In questa prima fase, la futura mamma avverte prevalentemente l’effetto della variazione ormonale, che ha il fine di sospendere il ciclo ovarico e uterino per permettere un solido impianto dell’embrione. In questa fase non è indicato alcun tipo di manipolazione degli organi pelvici e delle strutture circostanti.
Nel corso del secondo e terzo semestre, il feto, ormai completamente formato, termina il suo accrescimento all’interno dell’utero, raggiungendo la lunghezza e il peso che avrà alla nascita. In media un neonato a termine misura 50-55 cm e pesa 2,5-3,5 kg, è logico quindi che la sua posizione e i suoi movimenti abbiano forti influenze sulla tensione dei legamenti uterini, e di conseguenza sulle ossa del bacino e sulla colonna vertebrale materna. Molte donne iniziano a lamentare dolore alla colonna o al pube già verso le 14-15 settimane: in questi casi, con il via libera del ginecologo, è indicato iniziare precocemente il trattamento osteopatico, per permettere alla futura mamma di arrivare al parto con meno dolore possibile.
Quali benefici ne derivano? Una revisione della letteratura scientifica realizzata nel 2016 da un gruppo di ricercatori italiani (Ruffini, D’Alessandro, Cardinali, Frondaroli e Cerritelli) ha concluso che il trattamento osteopatico durante la gravidanza si associa con minor dolore lombare e migliore qualità della vita; inoltre potrebbe portare a una riduzione delle possibilità di nascita pretermine, uso del forcipe e liquido amniotico tinto (condizione in cui tracce di meconio si trovano disciolte nel liquido in cui è immerso il feto all'interno dell'utero, indice di una sofferenza del feto stesso).
La stessa revisione ha evidenziato che le donne seguite da un osteopata nel corso della gravidanza affrontano un parto meno traumatico e meno doloroso: gli studi riportano un minore uso di farmaci analgesici rispetto ai gruppi non trattati osteopaticamente, oltre a una percentuale minore di parti con cesareo, lacerazioni ed episiotomie.
La manipolazione dei visceri pelvici e addominali permette di limitare la stasi sanguigna e linfatica che può derivare dalla maggiore pressione sui vasi, inoltre l’elasticità dei legamenti e dei muscoli garantisce un corretto adattamento e una crescita del bambino nella direzione più fisiologica. Per esempio, sapevi che il muscolo psoas (anche detto “muscolo dell’anima” per la sua forte reattività allo stress) è fondamentale durante la gravidanza? Lo psoas destro e lo psoas sinistro costituiscono infatti due “binari” che guidano la crescita verticale dell’utero, la quale può essere disturbata o provocare dolore se il tono degli psoas è asimmetrico.
In conclusione, il modo migliore per prendersi cura di un bambino prima della sua nascita è occuparsi del benessere della futura mamma, e l’osteopatia è felice di dare il suo contributo!
![](https://static.wixstatic.com/media/a27d24_ffce6cb2335f4e3ea4c73db9d6cbe66c~mv2.jpg/v1/fill/w_980,h_980,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/a27d24_ffce6cb2335f4e3ea4c73db9d6cbe66c~mv2.jpg)
Link all'articolo su PubMed: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27261985/
Testo di Valeria Milanesio, Osteopata D.O.m.R.O.I.
Immagine e foto di Andrea Cimmarusti, Osteopata D.O.m.R.O.I.
Comentarios